Loading...

News & Info

5
nov

Comunicazione

In questi giorni, la Commemorazione dei nostri fratelli defunti oltre ad animare il ricordo per i nostri cari, ci ha fatto volgere lo sguardo ai cimiteri, luoghi che custodiscono i loro resti mortali e accolgono la nostra preghiera in loro memoria. Il Cimitero Vescovile di Pozzuoli, interessato dai lavori di ristrutturazione ed adeguamento funzionale, completata la prima fase di trasferimenti, vedrà l’abbattimento della prima sezione e la sua ricostruzione. Abbiamo vissuto questo tempo certi che sarebbe stato un tempo delicato non solo perché si dava inizio ad un complesso cantiere edile, ma anche perché le necessarie attività di ricognizione e trasferimento temporaneo dei resti mortali esistenti in quell’area, portavano un complesso e simultaneo mescolarsi di emozioni, preghiera, pietà ed attività di cantiere. Una era la tensione che ci animava e che abbiamo trasferito a quanti, incaricati qualificati, avrebbero realizzato queste attività: agire con rispetto, accoglienza, efficienza tecnica e professionalità. Così è stato e possiamo dirci oggi soddisfatti per quanto fatto e tranquilli rispetto al prosieguo delle attività di cantiere. Ciò nonostante, con estremo rammarico, abbiamo dovuto dare dettaglio analitico al Comune di Pozzuoli rispetto ad una formale lettera di denuncia inviata alla Curia, al Comune e socializzata attraverso i media. Quanto prontamente, puntualmente e formalmente risposto al Comune in totale rigetto alle accuse non è qui da riproporre, resta però il nostro intento di ribadire alcuni elementi inequivocabili, indifettibili ed incontestabili. L'Ente religioso “Chiesa della Buona Morte” ha dato l'incarico di effettuare gli spostamenti dei resti mortali, presenti nell'area del cimitero vescovile oggetto di lavori, ad un'impresa qualificata. Gli spostamenti sono stati eseguiti dalla ditta “I Cipressi srl” eseguiti con operatori di polizia mortuaria dotati di tutti gli attestati di qualifica a norma di legge, così come previsto dalla convenzione stipulata col Comune di Pozzuoli. Lo spostamento è a completo costo della Diocesi, senza la richiesta di alcun pagamento da parte dei concessionari o loro eredi, così come per la fornitura delle cassette di zinco fornite ove necessario. Il coordinamento dei lavori e le opere edili sono stati affidati a tecnici ed impresa puteolani, opportunamente qualificati, che godono della nostra piena fiducia e stima. Gli incaricati ai lavori ci hanno ribadito, cosa di cui eravamo certi, che le operazioni di spostamento dei resti mortali presenti nelle 457 nicchie eseguite fino ad oggi si sono svolte nel massimo rispetto per i defunti e che con fermezza rigettano ogni contraria oltre che infondata insinuazione. Gli operatori in questione e le aziende che rappresentano ci hanno dimostrato la volontà di adire le autorità giudiziarie competenti per le infondate ed infamanti accuse mosse nei loro confronti; ad essi, come ente della Diocesi di Pozzuoli, abbiamo chiesto di non procedere in tal senso invitandoli in questa occasione a essere comprensivi e pazienti. Naturalmente se questo increscioso atteggiamento offensivo e lesivo dovesse continuare, non potremo più evitare che ognuno tuteli i propri diritti e la propria dignità professionale e personale. Gli spostamenti dei resti mortali presenti nelle 457 nicchie della “FASE 1”, hanno reso possibile la regolare, dignitosa e rispettosa collocazione nei loculi provvisori opportunamente installati di oltre mille resti mortali Tutto ciò è stato censito e registrato con l'emissione di “Attestati di spostamento” recanti l'indicazione del nominativo del defunto, l'indicazione del loculo di provenienza e di quello di collocazione provvisoria. Il tutto catalogato anche con un sistema di codici a barre leggibili immediatamente anche attraverso un cellulare. A breve avranno inizio i lavori edili e ne daremo comunicazione sul sito opportunamente creato “www.chiesabuomamorte.it”. Ci auguriamo per il futuro che eventuali rimproveri o contestazioni sempre possibili, possano, qualora si dovessero presentare, essere più rispettose della verità e della serietà del lavoro che si sta portando avanti e meno fantasiose e strumentali.